Massimo Boccardini non esiste. Per fotografarlo siamo dovuti ricorrere ad una modernissima tecnologia quantica ed anche così le immagini che lo raffigurano tendono a subire alterazioni, a deteriorarsi molto velocemente o a trasformarsi in qualcosa d’altro, soprattutto in posaceneri.
Il mondo dal quale proviene oltre ad essere immaginario è anche altamente improbabile ed è inspiegabile come Massimo possa essersi materializzato nel nostro piano fisico. A quanto racconta, stava semplicemente camminando immerso nei suoi astrusi pensieri e ad un certo punto è caduto in un tombino scoperchiato e precipitato per un tempo lunghissimo nella più completa oscurita fino ad atterrare su una poltrona del Kandisky. Dubitiamo che tale affermazione corrisponda a verità.
Massimo Boccardini è fumettista, pittore, illustratore, appiccicatore, afferratore di parole disperse nell’aria, eterno infante prodigio, autoproduttore di poster, figlio d’arte, spalancatore d’occhi, dolce nemesi d’ogni burocrazia, distratto distributore di bellezza.
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