estratto dal manuale di Robotologia del Gran Maestro Robotologo Fabrizio Bellini.
Robottino è il termine generico che utilizziamo per descrivere tutte quelle forme di vita inorganiche che nascono dall’interazione sinergica di due elementi principali: rifiuti e spirito santo.
Lo spirito santo s’insinua invisibile nella materia, dandole vita ed animandola.
Per estensione, nella categoria rifiuti inseriamo, oltre alle cose rotte, anche tutti quegli oggetti inutili, inutilizzati, brutti, insulsi, abbandonati che riempiono questo pianeta e le nostre tasche.
Lo spirito santo interviene con due modalità, che determinano due tipologie principali di Robottino:
– esogeno
– antropogeno
I Robottini di ceppo esogeno nascono dall’accidentale concentrazione di spirito santo ambientale, ovvero dai residui dell’applicazione inconscia dello spirito santo da parte degli Uomini, residui che svolazzano qua e là e percorrono la materia come onde di calore.
Caratteristica del Robottino esogeno è quella di manifestarsi per caso e sorprendentemente, là dove non ce lo saremmo aspettato. Un buon Robotologo deve imparare a vedere la vita robotologica nascosta ovunque, in idranti ciclopici, in portoni tristi, in ventilatori strafottenti, in posaceneri carnivori, in finestre curiose. L’azione dell’uomo è funzionale alla creazione fisica, ma l’animazione è spontanea. Anche un grattacielo può essere un robottino, e se nessuno lo guardasse di certo si muoverebbe.
Il Robottino di ceppo antropogeno nasce invece dalla manipolazione attiva della materia da parte di un Robotologo o di un aspirante tale. La volontà è quella di assemblare qualcosa di vivo, lo stato mentale è di rilassamento e concentrazione ipnotica: stato ideale perchè lo spirito santo possa fluire agilmente dal Robotologo al Robottino.
Inoltre sul Robottino restano tutta una serie di residui fisici del Robotologo, come cellule epiteliali morte, sudore, sangue, impronte digitali e capelli, che pare abbiano uno stretto rapporto con la trasmissione e la stabilizzazione dello spirito santo all’interno del Robottino durante l’assemblaggio.
Caratteristica prima di tutti i Robottini, sia di ceppo esogeno che di quello antropogeno, è quella di muoversi solo quando non guardati. La loro percezione dell’occhio dell’osservatore, la consapevolezza di essere guardati, è assoluta ed istantanea, perciò non esistono filmati o testimonianze dirette del loro muoversi, perchè non possono essere ingannati al riguardo. Le uniche prove che abbiamo del loro muoversi consistono in quei brevi lampi di movimento che ci pare di vedere con la coda dell’occhio, quando passiamo loro accanto – movimento di cui non potremmo mai garantire la realtà – e gl’insoliti rumori che i Robottini fanno quando sono soli in larghi gruppi, suoni di festa o di battaglia che cessano quando si entra nella stanza accendendo la luce.
vedi:
– ROBOTOLOGICA.
– Robottini – L’Invasione dei Robot.
– Robottini – L’Invasione dei Robot – Rassegna Stampa.
-Robottini – Microbot.
-Robottini – Le Muse Robotologiche.
– Robottini – I Tarocchi Robotologici.
– Robottini – Il Presepe Robotologico.
– opere teologiche – I Santini di Padre Fab.
– diario – 2013/05/12 – SPAZZA kg.
– diario – 2013/09/7-8 – RobottinoLiberaTutti.
– opere del 1° laboratorio guidato.
– RoboRabbit.
–articolo – Alcatraz in Viola.
– Robografie.
– diario – 2015/05/27 – RoboRabbitLab@Marla.
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